La recessione gengivale è una condizione molto comune che si manifesta quando la gengiva si ritira progressivamente, esponendo la radice del dente. Questo fenomeno – spesso percepito come “gengive che si ritirano” – non è solo un problema estetico, ma può avere conseguenze importanti sulla salute orale, come ipersensibilità dentinale, maggiore rischio di carie e infiammazioni gengivali.
Capire perché le gengive si ritirano e come intervenire tempestivamente è fondamentale per evitare danni permanenti ai tessuti di supporto del dente. In questa guida analizziamo le principali cause della recessione gengivale, i sintomi più comuni e i rimedi naturali e professionali più efficaci, basandoci sulle più recenti evidenze cliniche e sulle raccomandazioni di esperti del settore odontoiatrico.
Cos’è la recessione gengivale e come si manifesta
La recessione gengivale (o ritiro gengivale) è la perdita progressiva del tessuto gengivale che normalmente protegge la radice del dente. In pratica, la gengiva si “sposta” verso la parte più profonda del dente – detta area apicale – lasciando esposta una porzione di radice che, a differenza della corona, non è rivestita da smalto protettivo. Il risultato? Una maggiore ipersensibilità dentinale e un aumento del rischio di carie o infiammazioni locali.
Dal punto di vista clinico, la recessione può interessare un singolo dente oppure più elementi dentari (in questo caso si parla di recessioni gengivali multiple). Le zone più colpite sono generalmente i canini e i premolari, ma il fenomeno può presentarsi in qualunque parte del cavo orale, sia nell’arcata superiore che in quella inferiore.

Come riconoscerla
Il primo segnale visibile è la sensazione che i denti appaiano più lunghi del solito o che si creino dei piccoli “spazi neri” tra un dente e l’altro. In realtà, non è il dente a crescere, ma la gengiva che si ritira. A livello estetico, questo può alterare l’armonia del sorriso; a livello funzionale, può causare ipersensibilità al freddo, al caldo e al contatto dello spazzolino.
Classificazione clinica (semplificata)
Secondo la classificazione di Miller, utilizzata in odontoiatria per valutare la gravità della recessione, esistono quattro gradi principali:
- Classe I: la gengiva si è ritirata leggermente, ma non ha ancora raggiunto la linea mucogengivale.
- Classe II: la recessione supera la linea mucogengivale ma non interessa i tessuti interdentali.
- Classe III: è presente anche una perdita ossea interdentale; la copertura completa della radice non è più possibile.
- Classe IV: la recessione è profonda e accompagnata da perdita significativa di osso e tessuto gengivale.
Nei casi più lievi (classe I–II), una corretta igiene orale quotidiana e l’uso di strumenti adeguati – come uno spazzolino con setole morbide e testina personalizzata – possono aiutare a stabilizzare la situazione e prevenire l’aggravarsi della condizione.
Cause della recessione gengivale
Le cause della recessione gengivale sono numerose e spesso interconnesse. In odontoiatria si parla infatti di una condizione multifattoriale, dove diversi elementi – anatomici, comportamentali o infiammatori – concorrono a indebolire i tessuti che proteggono la radice del dente. Comprendere l’origine del problema è il primo passo per scegliere la cura più adatta e prevenire danni permanenti.
1. Cause traumatiche e meccaniche
Una delle cause più comuni di ritiro gengivale è lo spazzolamento scorretto. Movimenti orizzontali troppo energici o l’utilizzo di spazzolini a setole dure possono consumare progressivamente lo smalto e irritare la gengiva, favorendone la migrazione verso il basso. Anche il filo interdentale usato in modo aggressivo o l’abitudine di mordicchiare oggetti rigidi (penne, unghie) possono contribuire a piccoli traumi ripetuti nel tempo.
2. Cause infiammatorie e batteriche
Un’altra causa frequente è l’infiammazione cronica dei tessuti parodontali, dovuta a placca batterica e gengivite. Se non trattata, questa infiammazione può evolvere in parodontite (nota anche come “piorrea”), con perdita di tessuto di sostegno e conseguente retrazione gengivale. Fattori aggravanti sono il fumo, il diabete non controllato e una scarsa igiene orale quotidiana.
3. Cause anatomiche e ortodontiche
Alcune persone presentano una predisposizione naturale alla recessione gengivale a causa di un biotipo gengivale sottile o di radici dentali prominenti. In questi casi, anche piccoli stress meccanici possono determinare retrazioni visibili. Inoltre, movimenti dentali ortodontici eccessivi o mal eseguiti (come la vestibolarizzazione dei denti) possono spostare i tessuti gengivali fuori dalla loro posizione fisiologica, esponendo parte della radice.
4. Cause sistemiche e comportamentali
Tra le cause meno note ma altrettanto rilevanti troviamo il bruxismo (digrignamento dei denti), le carenze vitaminiche – in particolare di vitamina C e D – e i cambiamenti ormonali (gravidanza, menopausa). Anche disturbi alimentari come bulimia o anoressia, così come il fumo e lo stress cronico, possono alterare la risposta dei tessuti gengivali.
In molti casi, la recessione è il risultato della combinazione di più fattori. Per questo motivo è fondamentale una valutazione odontoiatrica accurata, che analizzi non solo le abitudini di igiene, ma anche eventuali problemi di occlusione, patologie sistemiche e stile di vita.

Sintomi e segnali delle gengive che si ritirano
Uno degli aspetti più insidiosi della recessione gengivale è che nelle fasi iniziali può passare quasi inosservata. Il ritiro gengivale avviene lentamente e senza dolore evidente, motivo per cui molti pazienti si accorgono del problema solo quando la gengiva si è già abbassata in modo visibile. Tuttavia, esistono diversi sintomi precoci che possono aiutare a riconoscere la condizione e intervenire in tempo.
- Ipersensibilità dentinale: fastidio o dolore acuto al contatto con cibi caldi, freddi o dolci.
- Colletti dentali scoperti: piccole aree giallastre vicino alla base del dente.
- Sensazione di dente più lungo: margine gengivale abbassato che altera il sorriso.
- Sanguinamento gengivale: gengive fragili e infiammate durante lo spazzolamento.
- Gonfiore e arrossamento: tipici segni di gengivite cronica.
- Alitosi persistente: dovuta all’accumulo di placca nelle aree scoperte.
- Difficoltà masticatorie: nei casi avanzati, per perdita di supporto gengivale.
🔬 Come appare una gengiva sana rispetto a una gengiva ritirata
Gengiva sana: colore rosa chiaro, contorno regolare che aderisce al dente.
Gengiva ritirata: colore più chiaro o giallastro vicino alla radice, margine irregolare e colletti visibili.
Rimedi naturali e domiciliari per gengive ritirate
Quando la recessione gengivale è ancora agli stadi iniziali, è possibile intervenire con una serie di rimedi naturali e comportamenti corretti che aiutano a stabilizzare la situazione e ridurre la sensibilità. Sebbene nessun rimedio casalingo possa far “ricrescere” la gengiva, una buona igiene orale e alcuni accorgimenti quotidiani possono migliorare la salute dei tessuti e rallentare la progressione del problema.
1. Migliorare la tecnica di spazzolamento
Usa movimenti verticali delicati dalla gengiva verso il dente con uno spazzolino a setole morbide o elettrico con sensore di pressione. Una testina ergonomica e personalizzata aiuta a pulire efficacemente senza irritare il tessuto gengivale.
2. Utilizzare collutori e dentifrici specifici
Scegli collutori antibatterici a base di clorexidina o oli essenziali naturali e un dentifricio per gengive ritirate con fluoro e agenti desensibilizzanti, evitando prodotti sbiancanti abrasivi.
3. Rinforzare la salute gengivale dall’interno
Integra vitamine A, C, D e K nella dieta: supportano la rigenerazione del tessuto connettivo e la guarigione dei tessuti molli.
4. Abitudini sane e prevenzione
Sospendere il fumo, ridurre zuccheri e programmare igieni dentali regolari è fondamentale. Usa filo o scovolino per pulire tra i denti dove lo spazzolino non arriva.
❌ Cosa NON fare
- Non usare spazzolini duri o dentifrici abrasivi.
- Evita rimedi casalinghi non scientifici come limone o bicarbonato.
- Non trascurare i controlli dentistici.
- Non interrompere la pulizia per paura della sensibilità: correggi la tecnica.
Cure professionali e chirurgiche per la recessione gengivale
Quando la recessione gengivale è più avanzata, servono cure professionali eseguite dal dentista o dal parodontologo. L’obiettivo è fermare l’infiammazione e, nei casi più gravi, ricostruire la gengiva.
Trattamenti non chirurgici
- Detartrasi professionale per rimuovere placca e tartaro.
- Levigatura radicolare per favorire la riadesione gengivale.
- Trattamenti desensibilizzanti per ridurre la sensibilità.
Interventi chirurgici rigenerativi
- Innesto gengivale libero o di tessuto connettivo.
- Lembo coronale avanzato per coprire la radice.
- Tecniche mini-invasive come la Pinhole Surgical Technique.
Il costo di un innesto gengivale varia in media tra 250€ e 800€ per dente. I risultati possono durare oltre cinque anni se mantenuti con una buona igiene orale.
Prevenzione e buone abitudini per evitare la recessione gengivale
La prevenzione è la forma di cura più efficace. Molti casi di ritiro gengivale derivano da abitudini scorrette che possono essere facilmente corrette.
1. Spazzolare correttamente
Usa uno spazzolino a setole morbide e movimenti verticali. Strumenti intelligenti o personalizzati aiutano a controllare la pressione e prevenire microtraumi.
2. Pulizia interdentale e collutorio
Completa la pulizia con filo interdentale o scovolino e un collutorio antibatterico privo di alcol.
3. Alimentazione e integrazione
Assumi cibi ricchi di vitamine C e D e limita zuccheri e acidi. Gli integratori possono supportare i tessuti gengivali.
4. Controlli periodici
Effettua visite e igiene professionale almeno una volta l’anno per individuare precocemente la recessione.
5. Evitare abitudini dannose
Smetti di fumare, gestisci lo stress e non usare prodotti abrasivi o rimedi casalinghi aggressivi.
Il consiglio dell’esperto
Secondo la Dott.ssa Consuelo Sanavia, igienista dentale e docente all’Università di Genova, “la chiave è rimuovere regolarmente la placca nel solco gengivale con tecniche corrette e strumenti adeguati. Un’igiene costante, anche con spazzolini elettrici intelligenti, può stabilizzare e migliorare la salute gengivale”.

Conclusione: la salute gengivale è una scelta quotidiana
La recessione gengivale può essere prevenuta e gestita con consapevolezza. Spazzolare in modo corretto, fare controlli regolari e usare strumenti delicati e tecnologici permette di mantenere gengive sane nel tempo.
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Fonti utilizzate
- Il Dentista Moderno – “Recessione gengivale: diagnosi, classificazione e trattamento” (2024)
- Infodent – “Approccio clinico alla terapia parodontale conservativa” (2023)
- Wedentalcare – “Cosa fare in caso di recessione gengivale” (2022)
- MyPersonalTrainer – “Gengive ritirate: cause e rimedi della recessione gengivale” (2025)
- GUM® Italia – “Gengive ritirate: cause, sintomi e prevenzione” (2025)
- Clinica Odontoiatrica Villa – “Recessioni gengivali: cause, sintomi e tecniche chirurgiche” (2024)
- Dörfer et al., Journal of Clinical Periodontology – “Toothbrushing and gingival recession: a systematic review” (2016)
 
   
      
      
      