Il tartaro dentale è una placca indurita che si forma sui denti quando i batteri orali non vengono rimossi regolarmente.
Si manifesta come una patina giallastra o marrone che aderisce saldamente allo smalto.
L’unico modo sicuro per eliminarlo è la detartrasi professionale eseguita dal dentista o dall’igienista dentale.
Mantenere denti puliti non è solo una questione estetica: il tartaro favorisce gengiviti, carie e perfino perdita dei denti.
Capire come si forma e come prevenirlo è essenziale per preservare una bocca sana.

Cos’è il tartaro dentale
Il tartaro (o calcare dentale) è una forma mineralizzata di placca batterica.
È composto da batteri morti, calcio, fosfati e proteine salivari.
Una volta indurito, diventa un deposito poroso che trattiene ulteriori batteri e pigmenti.
| Placca e tartaro: qual è la differenza
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Placca e tartaro sono strettamente collegati: la placca si forma quotidianamente e, se non viene rimossa, si calcifica in 24–72 ore diventando tartaro.
Come riconoscere il tartaro sui denti
Il tartaro è spesso visibile anche a occhio nudo, ma si manifesta in modo progressivo.
Segnali precoci di placca e tartaro
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Sensazione di ruvidità o “patina” sui denti. 
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Filamento bianco o giallo sul filo interdentale. 
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Alito cattivo persistente. 
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Macchie gialle o marroni vicino alle gengive o tra i denti. 
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Sanguinamento gengivale durante lo spazzolamento. 
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Nei fumatori o amanti del caffè, comparsa di tartaro nero. 

Quando il tartaro si estende sotto la gengiva, può formare tasche parodontali, piccoli spazi dove i batteri proliferano e peggiorano l’infiammazione.
Perché si forma il tartaro
Ogni bocca ospita circa 700 specie di batteri, molte delle quali si organizzano in un biofilm: una pellicola protettiva e appiccicosa che aderisce a denti e gengive.
Questo biofilm rende la placca più difficile da rimuovere e favorisce la sua calcificazione grazie ai minerali presenti nella saliva.
Fattori di rischio principali
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Igiene orale irregolare (spazzolamenti brevi o mancato uso del filo). 
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Dieta ricca di zuccheri e carboidrati raffinati. 
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Fumo, eccesso di tè, caffè o vino rosso. 
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Bocca secca (xerostomia) dovuta a farmaci o poca saliva. 
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Apparecchi ortodontici e retainer, che ostacolano la pulizia. 
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Stress cronico, che può alterare la flora batterica orale. 
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Predisposizione genetica o diabete. 
Una cattiva igiene quotidiana permette al biofilm di ispessirsi, trasformandosi progressivamente in placca dura — e quindi in tartaro.
Come si rimuove il tartaro
Il tartaro non può essere eliminato a casa.
Tentare di grattarlo o rimuoverlo con strumenti non professionali può danneggiare lo smalto e irritare le gengive.

Tecniche professionali di rimozione
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Ablatore ultrasonico: vibrazioni ad alta frequenza che frantumano i depositi di tartaro sopra e sotto gengiva. 
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Curette manuali e scaler: rimuovono residui in zone difficili. 
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Scaling e root planing: pulizia profonda delle radici in caso di gengivite o tasche parodontali. 
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Lucidatura finale: leviga i denti e riduce la nuova adesione di placca. 
Dopo la rimozione
È normale percepire una lieve sensibilità per alcuni giorni.
Bere acqua e mantenere una corretta igiene orale aiuta a riequilibrare il pH e la flora batterica.
Pulizia dei denti e prevenzione
La prevenzione è il miglior alleato contro il tartaro.
Una buona igiene orale quotidiana può ridurre fino al 40 % la formazione di nuova placca.
Routine quotidiana ideale
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Spazzolare i denti 2–3 volte al giorno per almeno due minuti con dentifricio al fluoro. 
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Usare il filo interdentale o scovolini ogni sera. 
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Pulire la lingua per ridurre la carica batterica. 
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Usare un collutorio antibatterico (senza alcol). 
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Preferire uno spazzolino elettrico rispetto al manuale. 
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Limitare zuccheri, alcol e fumo. 
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Visita di controllo ogni 6 mesi e detartrasi annuale (o trimestrale per chi ha gengiviti o apparecchi). 
Cosa succede se non lo si rimuove
Ignorare il tartaro significa permettere ai batteri di agire a lungo sulle gengive.
Con il tempo, possono comparire:
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Recessione gengivale e maggiore sensibilità. 
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Carie e danni allo smalto. 
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Alitosi persistente. 
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Perdita ossea nei casi più gravi. 
Effetti sul corpo
Le malattie parodontali non colpiscono solo la bocca.
Ricerche dell’NCBI e della Perio Foundation hanno evidenziato che l’infiammazione gengivale cronica può aumentare il rischio cardiovascolare e influire negativamente sul controllo glicemico nei pazienti diabetici.
Curare le gengive significa anche proteggere il cuore.
Domande frequenti:
Ogni quanto fare la pulizia professionale dei denti?
In media ogni sei mesi, ma chi fuma, porta apparecchi o ha gengiviti dovrebbe farla ogni 3–4 mesi.
Posso rimuovere il tartaro a casa?
No. È necessaria la detartrasi eseguita da un professionista: gli strumenti casalinghi rischiano di lesionare smalto e gengive.
Il tartaro può tornare dopo la pulizia?
Sì, ma con una buona routine quotidiana la sua formazione rallenta notevolmente.
Quanto costa la rimozione del tartaro?
In Italia il prezzo medio varia tra 60 € e 200 €, a seconda della clinica e della complessità del caso.
Lo sapevi?
Placca e tartaro non sono solo un problema estetico.
Il biofilm batterico che li forma può scatenare infiammazioni croniche legate anche a patologie sistemiche, come diabete e disturbi cardiovascolari.
Prendersi cura delle gengive è un gesto di prevenzione per tutto l’organismo.

Consiglio del dentista
“Molti pazienti sottovalutano il tartaro finché non causa fastidio o sensibilità.
In realtà, prevenire è molto più semplice che curare.
Un minuto in più di spazzolamento al giorno può evitare un’ora di detartrasi.”
— Dott. Pietro Pastore, Co-founder CleanOS
Quando rivolgersi al dentista
Contatta un professionista se noti:
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Macchie scure o gialle persistenti. 
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Gengive che sanguinano o si ritirano. 
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Alito cattivo che non migliora. 
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Denti sensibili al caldo o al freddo. 
Un controllo tempestivo evita complicazioni parodontali e mantiene il sorriso sano nel tempo.
Conclusioni
L’igiene orale è la prima difesa contro le infezioni e le infiammazioni.
Segui una routine costante e programma controlli regolari: la prevenzione è il miglior investimento per la tua salute orale e generale.
 
   
      
      
      