1. Cos’è il filo interdentale e perché è indispensabile
Il filo interdentale è uno strumento di igiene orale pensato per rimuovere la placca e i residui di cibo dove lo spazzolino non arriva: tra dente e dente e sotto il bordo gengivale. È una delle abitudini più efficaci per prevenire carie, gengiviti e alitosi, ma rimane spesso trascurata: secondo le stime, meno del 30% degli italiani lo utilizza ogni giorno.
Usarlo regolarmente significa interrompere la formazione del tartaro, una volta solidificato eliminabile solo dal dentista, e mantenere gengive in salute.

2. Filo interdentale prima o dopo lo spazzolino?
Il dibattito resta aperto, ma la maggior parte degli studi odontoiatrici concorda: passare il filo interdentale prima dello spazzolino permette ai principi attivi del dentifricio, come il fluoro, di raggiungere meglio gli spazi interdentali già liberati dai residui.
Ciò che conta davvero, però, è la costanza: farlo ogni giorno, preferibilmente la sera, fa la differenza.
3. Come si usa il filo interdentale passo dopo passo
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Taglia un segmento di circa 40 cm e avvolgilo attorno ai medi di entrambe le mani, lasciando 2–3 cm di filo teso.
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Inseriscilo delicatamente nello spazio tra due denti, guidandolo con pollici e indici.
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Abbraccia il dente formando una “C” e scorri il filo dall’alto verso il basso, anche sotto il bordo gengivale.
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Usa sempre una parte pulita del filo per ogni dente e sciacqua con collutorio a fine pulizia.
In caso di sanguinamento iniziale, non interrompere: è spesso segno di gengive infiammate che miglioreranno con l’uso costante.
4. Filo interdentale cerato o non cerato?
La differenza principale sta nel rivestimento di cera:
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Cerato → più resistente e scorrevole, ideale per chi ha denti affollati o irregolari.
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Non cerato → più sottile e abrasivo, perfetto per spazi molto stretti.
Alcune versioni includono aromi mentolati o fluoro, ma la scelta dipende dalla morfologia della bocca e dalla sensibilità gengivale. Il consiglio migliore resta sempre quello del proprio igienista dentale.
5. Miglior filo interdentale: come sceglierlo
Non esiste un “miglior filo interdentale” universale, ma il migliore per te:
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Per denti stretti: filo sottile o monofilamento in PTFE o nylon ultra-piatto.
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Per apparecchi o ponti: filo spugnoso o “super floss” con estremità rigida per infilarsi sotto l’arco ortodontico.
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Per impianti: filo con parte spugnosa e setole morbide per non irritare il bordo gengivale.
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Per gengive sensibili: filo cerato o in seta naturale, più delicato.
Oggi esistono anche opzioni biodegradabili e PFAS-free, sicure e sostenibili.
6. Quando usare il filo interdentale
Gli esperti raccomandano almeno una volta al giorno, preferibilmente la sera prima di spazzolare i denti. Bastano due minuti per un risultato efficace.
Evita invece di usarlo subito dopo un’estrazione o in presenza di infiammazioni acute senza il parere del dentista.

7. Benefici del filo interdentale: molto più che estetica
Usare correttamente il filo interdentale:
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riduce la carica batterica orale fino al 40%;
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previene gengiviti e parodontiti;
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limita alitosi e macchie dovute a placca e tartaro;
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contribuisce a una salute sistemica migliore: studi recenti hanno collegato la cura delle gengive a un minor rischio di malattie cardiovascolari e infiammatorie.
Un piccolo gesto che protegge anche cuore e cervello.
8. Domande frequenti
Il filo interdentale può danneggiare le gengive?
Solo se usato in modo scorretto o con troppa forza. La tecnica corretta non deve mai provocare dolore.
Esistono alternative?
Sì, come scovolini o idropulsori, ma la scelta dipende dagli spazi interdentali e dal consiglio del dentista — approfondiremo il confronto nel prossimo articolo: “Filo interdentale o scovolino?”.
Conclusione
Il filo interdentale non è un optional, ma un gesto di prevenzione quotidiana. Usarlo correttamente significa prendersi cura del proprio sorriso e della propria salute generale.